venerdì 2 marzo 2012

Famiglia : Sorgente di educazione


Qualsiasi cosa un genitore faccia, educa.

"L’educazione è l’avventura più affascinante e difficile della vita. Educare – dal latino educere – significa condurre fuori da se stessi per introdurre alla realtà, verso una pienezza che fa crescere la persona." (Benedetto XVI alla XLV Giornata Mondiale della Pace - 1° gennaio 2012).

Educare all'interno della famiglia è oggi un'esperienza molto difficile, di elevata responsabilità in quanto nucleo base per la formazione di una nuova persona, il figlio. Molti di noi genitori per questo onere soffrono, per un senso di solitudine, di inadeguatezza o anche di impotenza. Isolamento soprattutto sociale, in quanto la nostra società  privilegia gli individui e non considera la famiglia come sua cellula fondamentale. Ma per noi  genitori  l’educazione  è  un  dovere  essenziale,  perché connesso  alla  trasmissione della  vita;  originale  e  primario  rispetto  al  compito  educativo  di  altri  soggetti.

In  famiglia  è  qui  che  “i  suoi  membri  acquisiscono  gli insegnamenti fondamentali. Essi imparano ad amare in quanto sono amati gratuitamente, imparano il rispetto di ogni altra persona in quanto sono rispettati, imparano a conoscere il volto di Dio in quanto ne ricevono la prima rivelazione da un padre e da una madre pieni di attenzione” (Joseph Card. Ratzinger, 31 maggio 2004).

Noi diventiamo quindi soggetti di educazione e di testimonianza umana e cristiana. Il vero testimone è colui che per primo vive il cammino che propone, che non dispensa semplicemente regole e imposizioni. La nostra testimonianza nella conduzione della vita quotidiana è vista e assorbita dai nostri figli. La nostra sfida educativa è mostrare ciò che ci rende felici, darne un significato nella realtà e proporlo nell'assoluta libertà di acquisirlo o meno.

Dobbiamo non farli sentire soli davanti alle sfide della vita. Renderli consapevoli di un desiderio reso meno incerto da una compagnia affidabile e sicura, che si avvicini a loro con amore e rispetto, proponendo valori saldi come fondamenta di crescita verso traguardi alti ma raggiungibili.

Nel contesto di un'esperienza reale e condivisa avviene l'educazione alla fede. Imparando la solidarietà tra generazioni, il rispetto delle regole, il perdono e l'accoglienza verso gli altri, si segna fin dall'inizio la personalità futura. La condivisione di questi dialoghi, all'interno di generazioni diverse che vivono mondi separati ma intersecanti, non è semplice da raggiungere. Occorre presenza reciproca e disponibilità di tempo. Inoltre, per poter essere fruttuosa, la relazione deve essere coesa da un forte legame affettivo; la qualità del rapporto deve tendere al massimo. Per crescere serenamente, il figlio ha bisogno di ambienti ricchi di umanità e positività.

La vita è un dono inestimabile, riconoscerlo con gratitudine porta a scoprire la propria dignità profonda e l'inviolabilità di ogni persona. Perciò, la prima educazione consiste nell’imparare a riconoscere nell’uomo l’immagine del Creatore e, di conseguenza, ad avere un profondo rispetto per ogni essere umano e aiutare gli altri a realizzare una vita conforme a questa altissima dignità. In questa relazione tra esseri il nuovo uomo deve essere guidato alla scoperta della libertà autentica, che non è assenza di vincoli o il dominio del libero arbitrio; non è l'assolutismo dell'io.

Se la famiglia riesce a fondare queste basi, l'edificio che ne verrà costruito sopra sarà solido, duraturo e magnifico. Ecco che quindi non dobbiamo dimenticare che ogni cosa che facciamo o diciamo, educhiamo.

2 commenti:

  1. Lo spero che l'edificio cresca solido...certo ce la mettiamo tutta noi genitori: mi rendo conto anche di come sia vero che qualunque cosa facciamo vada ad educare e questo a volte mi preoccupa. Come mamma credo fermamente nel voler educare i miei ragazzi nella comprensione e rispetto di se stessi e degli altri, ma sembra non sia più "di moda" farlo, spesso mi scontro con la realtà d'oggi che vuole che innanzituto i miei figli siano in grado di primeggiare e mostrarsi "forti"...so che ho generalizzato e non è proprio corretto, ma avevo bisogno di esprimere il concetto...

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  2. Prova a creare da te stessa la tua linea "di moda". Ti lascio uno stralcio da una udienza di Papa Paolo VI del 5 febbraio 1975. "L’uomo allora fa centro su se stesso nella estimazione dei valori della vita; egli si fa primo; egli si fa unico. La sua arte di vivere consiste nel pensare a se stesso e nel sottomettere gli altri. Tutti i grandi disordini sociali e politici hanno nell’egoismo e nell’orgoglio il loro bacino di cultura, dove tanti istinti umani e tante capacità d’azione trovano il loro profondo alimento, ma dove l’amore non c’è più." Spiega questo ai tuoi ragazzi e mostra la tua gioia quando ami e sei caritatevole. Potrebbe essere la moda di domani.

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