venerdì 13 aprile 2012

Significato del Credo : 5 - Il terzo giorno è risuscitato

SA: discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; 
NC: Il terzo giorno è risuscitato, secondo le scritture,


Il terzo giorno risuscitò da morte - Il terzo giorno è risuscitato. Qui viene dichiarato il fondamento principale della religione cristiana: se noi crediamo in Gesù è perché crediamo nella sua risurrezione. Negando questo evento riduciamo Cristo ad un qualsiasi profeta, negando di conseguenza tutto il cristianesimo. Sant'Agostino scrisse: Non è grande cosa credere che Cristo è morto: Pagani, Giudei e tutti i malvagi lo credono: tutti credono che sia morto. Ma la fede dei Cristiani sta nella risurrezione di Cristo; questo per noi è cosa grande: credere che egli sia risorto (Sul Ps 120,6).
Diversamente dagli uomini, risuscitati negli eventi miracolosi ma nuovamente morti, Cristo, risorto dai morti, non muore più; la morte non ha più potere su di lui (Rm 6,9).

Discese agli inferi. Mentre il corpo di Gesù giace nel sepolcro, la sua anima discende come Salvatore nell’inferno per liberare i giusti che attendono da Abramo la venuta del redentore. Debellando la colpa originale, queste anime pie possono finalmente varcare le porte dei cieli chiuse per tutte le anime non purificate. Grazie al suo sacrificio Cristo non solo salva tutti coloro che sono nati dopo il suo avvento, ma anche quelli che lo hanno preceduto dopo Adamo. E’ questa l’ultima fase della missione messianica di Gesù, infatti anche ai morti è stata annunciata la buona novella, affinché siano condannati, come tutti gli uomini, nel corpo, ma vivano secondo Dio nello Spirito. (1Pt 4,6)

Secondo le scritture. La risurrezione di Cristo è compimento delle promesse dell'Antico Testamento e di Gesù stesso durante la sua vita terrena. L'espressione indica che la risurrezione di Cristo realizza queste predizioni. Nei Vangeli si trovano molti discorsi di Gesù che profetizzano la sua passione e la sua risurrezione: e il terzo giorno risorgerà (Lc 18,32) riporta Luca, oppure in Matteo 12,40 quando Cristo risponde ai Giudei con il paragone con i tre giorni profeta Giona nel ventre del pesce. Nell’Antico Testamento, nel libro del profeta Isaia ai capitoli che vanno da 42 a 53, si parla più volte di un personaggio misterioso, designato come servo del Signore: di lui si mette in risalto la fedeltà, poi si parla di una sofferenza che espia il peccato del popolo, e di un'inattesa vittoria finale.

Non è qui. È risorto, infatti, come aveva detto; venite, guardate il luogo dove era stato deposto (Mt 28,6).
Se Cristo non è risuscitato, allora è vana la nostra predicazione e vana anche la vostra fede (1 Cor 15,14).

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